Vincenzo Bellino
**Nato a Mondovì (Cuneo) il 19 luglio 1915, partigiano nella Val Casotto, fucilato nel poligono di tiro di Cibeno di Carpi (Modena) il 12 luglio 1944, imbianchino.
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Appartenente alle FAM (Formazioni Armate Militari) che diventeranno poi le formazioni “Autonome” del maggiore Enrico Martini “Mauri”, Bellino fu. arrestato il 28 aprile 1944 , nel corso di una vasta operazione congiunta di Repubblichini e Tedeschi e condivise le peregrinazioni carcerarie degli avvocati monregalesi Eugenio Jemina (che sarà con lui nella lista dei condannati), Guido Garelli e Piero Calleri (più tardi deportati a Mauthausen e lì deceduti). Catturato a Mondovì, dopo il carcere alle Scuderie e poi alle Nuove di Torino, è inviato a Fossoli il 24 maggio '44, dove è immatricolato col numero 1.097 e rinchiuso nella baracca 17 A. Il suo corpo, contrassegnato all'esumazione con il numero 49, fu riconosciuto dalla matricola del campo e da una lettera rinvenutagli. Per Vincenzo Bellino nessun congiunto; la ricerca anagrafica non ha permesso di individuare parenti stretti. A Bellino è stato intitolato un vicolo nel centro di Mondovì ed il suo nome figura, nella stessa città, sulla lapide commemorativa dei Caduti della Seconda guerra mondiale.
(o.b.m.)
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